Da bologna.repubblica.it: la denuncia arriva da Renato Rizzoli, presidente regionale del Coni: "Bisogna promuovere l'utilizzo delle apparecchiature mediche".
"A Bologna, su 550 impianti sportivi solo 56 hanno il defibrillatore". Sono numeri che fanno riflettere, quelli diffusi oggi dal presidente del Coni Emilia-Romagna Renato Rizzoli. A quasi tre mesi dal dramma di Piermario Morosini, il giocatore del Pescara morto a seguito di una cardiomiopatia il 14 aprile, "assieme al 118 e all'Ausl di Bologna aderiamo alla campagna di promozione delle apparecchiature mediche negli impianti sportivi: lunedì prossimo organizzeremo un incontro dove discuteremo della possibilità di aumentare la presenza di questi strumenti negli impianti sportivi e del potenziamento di operatori qualificati negli interventi" ha concluso Rizzoli.
Il numero uno del Coni regionale ha partecipato alla consegna di un secondo defibrillatore alla piscina della "Polisportiva Villaggio del fanciullo", a Bologna. La donazione rientra nel progetto sperimentale "Palestre sicure" promosso dalla Regione Emilia-Romagna che da un anno coinvolge il capoluogo emiliano e altri quattro comuni della provincia per la diffusione delle "palestre etiche", luoghi dove si può svolgere attività fisica finalizzata alla prevenzione e alla tutela della salute.
"Il primo obiettivo del progetto è creare un dialogo e un rapporto corretto con gli utenti delle strutture sportive - spiega Maria Cristina Zambon, responsabile del settore Salute del comune di Bologna - è necessario un confronto soprattutto con gli under 18 per un corretto stile di vita e sull'uso improprio di farmaci o di integratori che nel tempo possono causare cattive abitudini alimentari e danni all'organismo. L'uso dei defibrillatori è il secondo obiettivo raggiunto per garantire una palestra sicura nel caso di arresto cardiaco".
L'apparecchio è stato messo a disposizione da Francesco Amante, amministratore di Carthesio, presidente delle Scuderie Bologna auto storiche e membro del Rotary Bologna est.